Il taoista inconsapevole

di Samuele "Sam" Sequi Ci sono persone che si incontrano a 15 anni e rimangono insieme tutta la vita. Sì, è vero, esistono. Non sono una chimera disneyana, ne conosco almeno tre. Non trecento, ma tre sì. Come sia o come sia stata la loro vita sentimentale, non è dato sapere. Sono faccende loro, private, intime, ed anche questo contribuisce all'essenza stessa della loro durata: risolvere i problemi, piccoli o grandi che siano, da soli o con l’aiuto di altri, ma sempre all'interno del nucleo che hanno costruito. Adattarsi ai cambiamenti reciproci, a volte coltivando il sentimento ed a volte - diciamolo - anche no: alcuni vanno avanti per inerzia, per comodità, per opportunità. Altri perché attribuiscono un valore intrinseco alla loro storia, anche maggiore di quello del sentimento in sè, altri riescono a tenere viva la fiamma trasformandola e rinnovandola - questi sì, sono un po' disneyani. Ma quelli che conosco e che proclamano di volersi impegnare a costruir

(Fonti varie) Controindicazioni: nessuna. Possibili effetti collaterali "illuminanti". Pillole taoiste, per conoscere e apprezzare le storie di Lieh Tzu * Un uomo, che aveva perduto la scure, sospettò del figlio del vicino. Il ragazzo camminava come un ladro, aveva tutto l’aspetto di un ladro e parlava alla maniera dei ladri. Ma l’uomo ritrovò la sua scure mentre vangava nella valle, e la prima volta che rivide il figlio del suo vicino, il ragazzo camminava,appariva e parlava come un qualsiasi altro ragazzo. * Il sapiente Lieh Tzu era povero e appariva denutrito in modo impressionante. Qualcuno ne parlò al primo ministro Cheng Tzu-yang: “Lieh Tzu è un sapiente, ed è famoso. Se egli vive in miseria nello stato di Sua Signoria, non si crederà che Sua Signoria è ostile ai sapienti?” Tzu-yang, senza perder tempo, mandò da Lieh Tzu un funzionario con una provvista di cibi. Lieh Tzu venne sulla soglia a ricevere il messaggero del ministro

di M. I. Bergeron L'idea trova espressione nell'immagine. L'immagine si rivela attraverso la parola. Le parole servono a chiarire l'immagine. Ottenuta l'immagine si dimenticano le parole. Le immagini servono a contenere l'idea. Ottenuta l'idea si dimenticano le immagini.

di Stefano Pellegrini Avevo portato una mia idea ad una riunione, ed era stata bocciata. Rimanevo convinto che fosse una buona idea, e quindi me ne stavo imbronciato davanti al computer. Infine un superiore, di passaggio alla mia scrivania, mi disse: "Hai sbagliato. Non si va ad una riunione sperando che la tua proposta sia accettata. Devi parlare  prima  con tutti i partecipanti della riunione, o almeno con quelli più importanti, ascoltare le loro obiezioni, correggere il tiro, convincerli, e poi andare alla riunione. A quel punto saranno tutti già d'accordo con te, e la decisione sarà una mera ratifica." "Ma questo è "L'arte della guerra." ho risposto io. Il mio superiore mi guardò perplesso. "Si" insistetti io, citando:  "Una guerra è vinta o persa prima che venga combattuta". Che "L'arte della guerra", celeberrimo trattato di strategia cinese del VI a.C. (probabilmente), abbia delle applicazioni al busi